Pictures taken from the recording sessions of Teho Teardo's Cd Tower/Microphone.
San Vito Al Tagliamento (pn) italy

courtesy of tehoteardo.com

 

 

 

TEHO TEARDO-"Tower/Microphone" CD

(FM04)
Limited edition digipack cd 1000 copies.

1 t/m
2 fifteen minutes without ego
3 new trio four
4 I've seen a bear

teho teardo: guitar, rhodes, electronics, mics.

For the recordings 1 and 2, 24 contact mics were placed on the roof, on the walls, between the bricks, and under the ground of the ancient tower "ospedale dei battuti" in San Vito al Tagliamento (pn), Italy.
The 24 mics were plugged into a pa system which made tower became a big mic. The tower/mic's sonic identity and sound relation with the environment was then affected by manipulating the volume faders and several analog filters connected to the pa.
This piece has been commissioned by the contemporary Art Festival Hic et Nunc in 2005.


REVIEWS


A while ago I was in Naples, Italy and saw a concert by Teho Teardo, which ment that I would finally see the man who made an album in the eighties with Nurse With Wound and Ramleh. After that I didn't hear much from him again, but I learned that he went to the USA and worked with Cop Shoot Cop and Lydia Lunch among others. He's now back in Italy. For the first two tracks he placed twenty-four contactmicrophones in and on an ancient tower and manipulates the outcome. In 'T/m', I assume the title piece, he knows to develop a rhythm out of it, but in general stays more close in ambient areas, with darker, unearthly rumbles. In 'I've Seen A Bear' he goes all the way into ambient music. Slowly developping sounds what seems to be through the use of plug-ins, although the cover doesn't indicate any of that. There is also a fifth unmentioned track, in similar vein, but seems to dwelling on some darker guitar strumming. It's very enjoyable, yet not fully new music that Teho Teardo is playing here, entertaining enough in the realms of more experimental ambient music. (FdW) (from VitalWeekly)

 

For his latest release, Mauro theo Terado transformed an ancient tower into a giant microphone by secreting 24 contactcs mics inside, outside and between the cracks in the building. He then sounded the envronment with guitar, rhodes and eleactronics, filtering the signals from various mics. The resulting music is lush, eventful and often very beautiful, but it is extremely difficult to relate the material to the fascinating methodology that produced it, to the extent that I satrted to suspect thet there had been a mistake at the pressing plant and I was listening to a new Labradford album or something. essentialy Tower/Microphone is a top-notch Ambient sounscape, dreamy and evocative, but more redolent of billowing clouds and tidal drifts than groaning stresses of brick, iron and mortar than might be expected. (Keith Moline', The Wire 259)

 

Vivere fermi, in silenzio e senza respiro A San Vito al Tagliamento c’è una vecchia torre. E’ la torre dell’ospedale dei battuti. Teho Teardo, che fu la mente dei Meathead e ora è un compositore votato soprattutto alla ricerca, la conosce perché c’è stato. Ci è andato per il Contemporary Art Festival Hic et Nunc dell’anno passato. Gli hanno proposto di collaborare, lui ha detto “ok, ci sto” e si è diretto alla torre. Ci ha installato 24 microfoni e si è messo ad aspettare. Cosa? In verità nulla. Niente che non fosse il semplice scorrere del tempo. Quello che si chiama ‘Tower/Microphone’ è il risultato di quell’esperienza. I suoni sono stati processati, leggermente arricchiti, ma su di tutto è rimasto fortissimo il senso dell’ambiente.
Pensate di essere una torre, siete grandi, siete dei giganti rispetto all’umanità che vi brulica intorno, ma siete soli, profondamente soli e, di notte, il solo suono che potete sentire è lo scivolio del vento. ‘Tower/Microphone’ è un’esperienza di solitudine. E’ rarefatto, molto rarefatto, ma ha improvvisi momenti di malinconia che sono bellissimi, magari passa un uccello notturno, forse si ferma a riposare, forse al contrario se ne vola lontano e a voi non resta che l’eco delle sue ali che sbattono. Tornate ad essere soli. Come sempre. E’ il vostro destino, l’unico che conoscete.
Tutto ‘Tower/Microphone’ si dipana su questo tema. E’ un’opera difficile, sperimentale nel vero senso della parola, per come è stato realizzato e per quello che se ne sta alla base. E’ un lavoro arduo da seguire e lo dimostra anche il motivo per cui è nato, e per questo è un album riservato a chi di voi è più vicino a certi stili di ricerca. Ma ‘Tower/Microphone’ è anche un grande racconto sul vuoto, sulla solitudine e sulla scoperta di cosa significhi davvero quella parola. Forse la torre non ha una sua anima, ma l’esperienza di translare se stessi al suo posto è un’affascinante viaggio dentro a se stessi, ai propri sogni e alla proprie paure. Un album che fa pensare.
(Federico Tozzi ,Kronic.it)

Questo nuovo lavoro di Teho Teardo non è da vedersi come un "disco", ma come una vera e propria installazione. Per il lavoro in questione, infatti, Theo ha fisicamente trasformato una vecchia torre in un gigantesco microfono, microfonandola in 24 punti diversi all'interno ed all'esterno delle crepe che si sono create nei decenni. Suonando (credo) tastiere, chitarre, ecc... e microfonando il suono dalla torre, il risultato è affascinante, seppur un po' incompleto. Si ha l'idea che il progetto splendido non sia arrivato al suo climax, perdendo per strada qualche caratteristica. La torreÖ non ìsuonaî come potrebbe e credo che sia dovuto al fatto che l'ascolto in questione l'ho fatto in casa e non lì sul posto, cosa che ovviamente va a discapito della resa finale dato che, ripeto, si parla di un installazione. Progetto comunque molto, molto interessante, commissionato dal Festival dell'Arte contemporanea nel 2005. (Max 13-34,Dec 2005 / Jan 2006 , www.erbadellastrega.it )

 

 

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